martedì 16 agosto 2016

Che strano pianeta abbiamo creato. Il pianeta dell'effimero.

Ha volte riesco a vedere l'essenza. Come successe alcuni anni fa. Due donne a ballare tra loro. Troppe rughe sul volto. Troppo trucco sul volto. Troppo colore su vestiti troppo corti. E un ridere violento, più violento della musica oscena.
E troppo desiderio negli occhi. A guardare me, troppo giovane per loro. Desiderio di distruggere. Solo quello. Mentre io pensavo di fuggire. Mentre io pensavo solo a fuggire. Mentre il vento squassava i rami. Incurante del vento che stendeva sotto i miei passi un tappeto spesso di foglie. Incurante del vento che mi rubava lacrime dagli occhi. Fino all'istante in cui le membra divennero burro. Fino a costringermi prono, ad abbracciare la terra.
Fu allora che lo vidi. Sollevando di poco la testa. Sputando fango dalle labbra. Quel l'occhio enorme e giallo. Che mi fissava mentre, lento, saliva sui tetti. Una notte ancora, dopo milioni di giorni.

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